Avventura a piedi e in kayak attraverso la Nuova Zelanda

Avventura a piedi e in kayak attraverso la Nuova Zelanda

Filmmaker dal MondoStagione 2, episodio 12 e 13

In queste due puntate di Filmmaker dal mondo, ci immergiamo nei panorami unici della Nuova Zelanda insieme a Dylan Moron, videomaker francese che ha trovato la propria ragione di vita nelle avventure all’aria aperta.

L’itinerario scelto da Dylan è il Te Araroa Trail, un trekking di 3000 km attraverso le spettacolari attrazioni naturali delle due isole neozelandesi, da Cape Reinga, nell’Isola a Nord, fino a Bluff, nella punta meridionale dell’Isola a Sud.

Un viaggio che invoglia lo spettatore a ricercare un contatto diretto con la natura incontaminata, promuovendo allo stesso tempo bellezze paesaggistiche sorprendenti.

In apertura della prima puntata, le riprese ci mostrano una spiaggia sconfinata su cui soffia un forte vento marino. Dylan sta affrontando gli 88 km della Ninety Mile Beach: un inizio difficile, che mette subito alla prova le sue gambe, costrette a superare la resistenza della sabbia per un lasso di tempo interminabile.

La telecamera stringe sul volto dell’escursionista, facendoci vedere tutta la sua fatica. Poi le immagini cambiano, anticipando le meraviglie che ci aspettano lungo il cammino: vulcani, foreste lussureggianti, fiumi e cascate, rilievi montuosi e verdi colline.

È come se, per un attimo dentro la testa di Dylan, vedessimo ciò che lo spinge a superare la stanchezza, mantenendo vivo il suo spirito d’avventura.

Ci spostiamo a Auckland per una breve sosta. Ammiriamo i grattacieli che si affacciano sulla baia, le barche che affollano il porto. Prendiamo fiato e ci rimettiamo in marcia.

Siamo circondati dal verde intenso della foresta pluviale, un regno fatato che ospita alberi rigogliosissimi e cascate scenografiche.

Questo ecosistema unico al mondo, da preservare con la massima cura, attira escursionisti da tutto il mondo, e non è raro che un trekking solitario si trasformi in un’esperienza condivisa.

Dylan incontra Yusuke, un turista sportivo giapponese, e i due proseguono insieme per un tratto di strada. Quando i due si fermano a riposare in un hut, sorta di capanna spartana che offre rifugio ai viaggiatori, le immagini comunicano con pochi efficaci dettagli – le scarpe lasciate sull’uscio, il fuoco accogliente del camino davanti a cui riscaldarsi – il piacere del riposo dopo una lunga giornata di cammino.

Il panorama cambia: davanti a noi si erge un rilievo imbiancato. Dylan cammina lungo un altopiano vulcanico. La terra rossa screziata di neve offre allo spettatore una scenografia suggestiva, mentre il fumo che si alza dalle rocce indica che sotto la superficie il pianeta è vivo e si muove, alimentato da un fuoco antico.

L’arrivo al fiume Whanganui dà a Dylan la possibilità di far riposare le gambe: da qui, per tre giorni, il viaggio prosegue in kayak. Attraverso soggettive e primi piani, osserviamo la natura da una prospettiva diversa, sentendoci parte dello scorrere dell’acqua.

La seconda puntata ci porta nell’Isola del Sud, dove la natura fa esplodere la sua forza selvaggia, creando spettacoli che non hanno uguali al mondo. Uno di questi è la regione delle Marlborough Sounds, un insieme di valli fluviali sommerse dal Pacifico.

Ammiriamo estasiati i folti boschi che coprono le colline spingendosi fino all’acqua salata, poi le immagini si concentrano sulle difficoltà che Dylan deve superare nel corso del trekking. Dopo i rilievi dolci delle Marlborough, sulle Alpi neozelandesi le salite si fanno più ripide, e il vento soffia forte.

Per fortuna, lungo il cammino spuntano, mai troppo distanti tra di loro, gli hut: veri e propri santuari per gli escursionisti.

La scalata del Monte Richmond ci regala un tramonto scenografico: un sole rosso brilla sopra le sagome blu delle montagne. Dylan monta la tenda e anche noi vorremmo essere lì, vicini al cielo, avvolti da una pace senza pari.

Senza pari sono anche gli scorci naturalistici che circondano Dylan mentre prosegue la sua avventura. Nelle foreste, i rami degli alberi si avvitano in forme spettrali.

Funghi e muschio colorato ricoprono le pareti dei tronchi. Faggi e conifere intrecciano una maglia di fronde in cui si infiltra il sole. Sembra di essere stati catapultati indietro nel tempo, molto prima dell’avvento dell’uomo: una finestra sulla preistoria.

Usciti dalla foresta, il paesaggio muta aspetto e colore, ma non perde la capacità di incantare. Il tussock, una caratteristica erba che cresce a cespugli, tinge di giallo la valle e le colline. Vederla danzare dolcemente sulle note del vento ispira un senso di calma contemplativa, e dona energia alle gambe sempre più stanche di Dylan, conducendolo a destinazione.

Ecco la meta: Bluff, al limite meridionale dell’Isola del Sud. Dylan appende gli scarponi a un cartello segnaletico giallo, godendosi a piedi nudi la vista del mare.

Lo salutiamo, consapevoli che la bellezza dirompente di questo mondo perduto ci ha ammaliati, insegnandoci a rispettare la sacralità della natura.

Ecco il trailer:

I filmati di Filmmaker dal Mondo sono andati in onda su Rai3, all’interno del programma Kilimangiaro. Gli episodi della seconda stagione saranno presto visibili su RaiPlay.

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