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Camminare sul cielo – Racconto per la raccolta “Sulle ossa del mondo”
Camminare sul cielo – Racconto per la raccolta “Sulle ossa del mondo”
Progetti realizzati
Nel luglio del 2021, Neos Edizioni contatta Ludovico de Maistre chiedendogli un racconto ispirato alla montagna da inserire nella V edizione dell’antologia Pagine in viaggio, intitolata Sulle ossa del mondo.
Stimolato da questa nuova sfida, e dal fatto che il ricavato dell’opera andrà a sostenere le attività umanitarie di International Help Onlus, Ludovico inizia a ragionare sulle sue esperienze in giro per il mondo, alla ricerca della giusta chiave per interpretare il tema della raccolta.
Si ricorda del suo viaggio in Bolivia alla ricerca del cielo perfetto, e delle consapevolezze nuove e profonde che quell’avventura gli ha rivelato. Prende in mano la penna e inizia a scrivere. Nasce così Camminare sul cielo.
Quello con il cielo, per un viaggiatore, è un incontro che si rinnova ogni volta. Nuove sfumature di azzurro, nuove profondità di nero stellato sovrastano il paesaggio, imprimendo nella memoria scorci indimenticabili. Eppure, il cielo resta anche una costante piena di vertigine e mistero. Guardandolo, Ludovico ha sempre provato una specie di turbamento: il cielo è onnipresente e lontanissimo, antico e imperscrutabile. È la maestosità della natura che non possiamo comprendere né possedere.
Per venire a patti con i suoi sentimenti nei confronti della volta celeste, Ludovico decide di partire per una terra dove essa è più vicina: la Bolivia. Giunto a La Paz, respira l’aria sottile dei suoi 3650 m, immergendosi in un’atmosfera che lega antichità e modernità in un intreccio inestricabile. La notte, circondato dalle vette delle Ande, osserva le luci artificiali trasformare la città in un firmamento stellato. Ma il cielo, quello vero, è sopra di lui, e aspetta di incontrarlo.
Nel tentativo di avvicinarsi al suo obbiettivo, Ludovico parte per le zone più remote della Bolivia. Il giorno e la notte gli rivelano luci e colori inediti, e intanto i suoi pensieri vagano, ripercorrendo la storia dell’uomo: filosofia, astronomia, astrologia, religione, scienza… quando ci interroghiamo su noi stessi, quando vogliamo raggiungere nuove frontiere e superare i nostri limiti, guardiamo in alto, verso il cielo. Che, tuttavia, rimane distante ed enigmatico.
La rivelazione arriva al cospetto di un panorama unico. Una sera, Ludovico guida attraverso il Salar de Uyuni, la più grande distesa di sale al mondo. Mentre cala il tramonto, tutt’intorno la realtà muta in un dipinto surreale. Ludovico ferma la macchina e si incammina nel deserto. Davanti a lui, il rosso caldo del sole, le nuvole, il primo accenno di luna si dispiegano come se i confini stabiliti dall’orizzonte si fossero dissolti, e tutto fosse cielo. La salina, come uno specchio, riflette la bellezza del firmamento, avvicinandola all’uomo. Ludovico sa che il mistero non è risolto, ma ora capisce che risolverlo non è mai stato il suo compito. Fare appello alla ragione non serve più: è il momento di abbandonarsi e semplicemente sentire. Senza vertigini, senza turbamento, Ludovico cammina. Cammina sul cielo.
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