Roadtrip in Islanda in sella a una bici elettrica

Roadtrip in Islanda in sella a una bici elettrica

Viaggi al rallentatoreStagione 2, episodi 05 – 08

In Islanda, la natura esibisce la propria potenza in modo dirompente. Altissimi geyser eruttano vapore caldo nel cielo. Cascate spettacolari precipitano tonnellate d’acqua da altezze vertiginose. La terra stessa, nei crateri e nelle fumarole delle valli vulcaniche, parla di un’energia inesauribile che attraversa tutta l’isola. Un’energia che gli islandesi hanno saputo incanalare, alimentando case e industrie nel segno dell’eco sostenibilità.

Per celebrare questo rapporto virtuoso tra uomo e ambiente, Gabriele e Luca hanno scelto di esplorare l’Islanda con un mezzo ecologico: la bici elettrica. Il loro viaggio, che segue un itinerario stabilito in base alle centrali in cui ricaricare le batterie, li porta al cospetto di panorami epici e indimenticabili.

L’avventura inizia nella penisola di Reykjanes, una landa nata 800 anni fa in seguito a una colata lavica. Le immagini ci restituiscono un primo assaggio della bellezza dell’Islanda. Poi, quando Gabriele e Luca raggiungono la centrale geotermica di Svartsengi, vediamo un primo esempio di come si possa sfruttare pienamente l’energia naturale. La Blue Lagoon, una delle terme più famose del mondo, deve le sue acque calde e azzurrine proprio ai materiali di scarto della centrale.

Proseguiamo per chilometri attraverso paesaggi incontaminati. Le riprese aeree ci mostrano volute di vapore sotterraneo che salgono da crateri ribollenti. D’un tratto, il vapore esplode verso il cielo. Siamo al cospetto di Strokkur, uno dei geyser della piana di Haukadalur. Mentre ammiriamo i mille colori offerti dalla vallata, Gabriele ci spiega il funzionamento di questo fenomeno naturale in modo chiaro ed efficace.

Continuiamo ad ammirare la forza dell’acqua spostandoci alle possenti cascate di Gullfoss, dopodiché facciamo visita a una serra per scoprire che anche nel gelo del Nord è possibile coltivare pomodori. L’episodio si chiude con le immagini della faglia di Silfra, nel parco nazionale di Thingvellir. Qui, la placca tettonica Euroasiatica e Nordamericana si separano, dando vita a uno spettacolo sconvolgente.

Il secondo episodio si apre con altre attrazioni naturali di selvaggia bellezza. La cascata di Seljalandsfoss, immersa nel verde punteggiato di fiori, regala momenti incantevoli a chi percorre la passeggiata che porta alle sue spalle. L’incanto continua con un arcobaleno che si staglia sulle cascate di Skogafoss, poi Gabriele e Luca attraversano la morena del ghiacciaio Eyjafjallajökull, e arriviamo a una meta piuttosto bizzarra. Nel mezzo del deserto, i rottami di un vecchio aereo americano arrugginiscono in balia del tempo.

Continuando a pedalare, i nostri ciclisti ecosostenibili raggiungono Reynisfjara. Impossibile non restare ammaliati da questa spiaggia di sabbia nera accarezzata dal bianco della spuma. Sulla costa, a rendere ancora più unico il colpo d’occhio, i basalti colonnari si elevano per decine di metri simili ad opere di un artista contemporaneo.

Le immagini cambiano, mostrandoci Gabriele e Luca che, dopo una sosta a Vic per i rifornimenti, tornano ad affrontare il deserto. È sera, e in una desolazione battuta dal sole, che in questa stagione brilla anche di notte, i due esploratori montano la loro tenda solitaria.

Tornati in sella, attraversiamo una valle muschiosa fino a Fjaðrárgljúfur, un maestoso canyon con pareti a strapiombo. Le riprese aeree ci restituiscono tutte le sfumature di verde, marrone e azzurro di questo capolavoro naturale. Dopodiché, all’orizzonte compare l’immenso Vatnajökull, calotta glaciale di ben 8100 km quadri. Ecco la prossima meta di Gabriele e Luca, che macinando chilometri arrivano fino a Svínafellsjökull, una delle lingue del ghiacciaio principale. Con la vista scenografica della piana gelata si chiude il secondo episodio.

Nel terzo, abbiamo l’occasione di vedere un’altra lingua del Vatnajökull: il Breiðamerkurjökull. Qui il ghiaccio si sta sciogliendo e gli iceberg affiorano dall’acqua celeste della baia, ricordandoci come le temperature sempre più calde stiano influendo sulle sorti del pianeta. Gabriele e Luca salgono su un gommone, che li porta ad ammirare da vicino la i colori e la brillantezza del ghiacciaio che lentamente si disgrega e va alla deriva verso il mare.

Le gite in barca non sono finite: dalle acque calme di un fiordo emerge la coda titanica di una megattera. In Islanda, infatti, si può vivere anche l’esperienza magica del whale watching. Vedere questi giganti del mare che affiorano dai flutti, illuminati dalla luce tenue del tramonto, ci infonde un senso di pace e di gratitudine verso il mondo naturale.

Di nuovo sulla terraferma, Gabriele e Luca si dirigono alla diga di Karahnjukar, la più grande d’Europa, e proseguono fino alle cascate di Dettifoss. La puntata si conclude con i panorami alieni della solfatara di Hverir e del lago Mývatn. Crateri, fumarole e pozze di fango ribollente ci ricordano che l’Islanda è una terra forgiata dal fuoco.

L’ultima puntata si apre con la vista di un’altra splendida cascata: Goðafoss, la cascata degli dèi. Ci spostiamo poi ad Akureyri. Tornare nel mondo dell’uomo dopo essere stati nella natura selvaggia ha un effetto straniante, anche se la città è ordinata e accogliente. Dopo aver assaggiato la carne di squalo e aver osservato foche e balene pilota, Gabriele e Luca si dirigono verso Reykjavik.

Ed è proprio a Reykjavik che si conclude il nostro viaggio in Islanda. Anche qui, nella città più popolosa del Paese, riusciamo a percepire l’energia che scorre attraverso l’isola. La baia è avvolta da un denso fumo, perché sorge su una sorgente calda. La cattedrale luterana di Hallgrímskirkja, con la sua architettura che ricorda i basalti colonnari di Reynisfjara, ci colpisce come un omaggio alla natura inimitabile di questa terra. Il simbolo dell’unione felice tra uomo e ambiente.

I filmati di Viaggi al Rallentatore sono andati in onda su Rai3, all’interno del programma Kilimangiaro, e sono visibili su RaiPlay a questo link.

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