Scoprire il Libano viaggiando in giornata

Scoprire il Libano viaggiando in giornata

Viaggi al rallentatoreStagione 3, episodi 12 – 14

Ludovico de Maistre e Gabriele Saluci tornano nel vicino Oriente per esplorare una terra in cui convivono antico e moderno, e dove un presente di pace porta ancora i segni di un passato turbolento. Seguiamo i nostri compagni di avventura alla scoperta del Libano.

Viaggi al rallentatore non sarebbe lo stesso se non rendesse unica l’esperienza di Ludovico e Gabriele con qualche regola tutta particolare. E allora, approfittando delle ridotte dimensioni del Paese, eccoli fare base a Beirut, visitando ogni singola meta in giornata.

Nella prima puntata, la capitale ci mostra quanto sia complesso l’intreccio di culture e religioni nel Paese. Una cattedrale si affaccia su una moschea, a poca distanza da una chiesa ortodossa e da antiche rovine romane. Queste ultime contrastano con la modernità dei grattacieli, rivelandoci che in Libano la storia pulsa, vive, non si ferma mai.

Il primo day trip porta Ludovico e Gabriele alle Grotte di Jeita, dove, dopo aver ottenuto i permessi per le riprese, scivolano su un’acqua cristallina sovrastati da una volta di formazioni calcaree.

Il monastero di Harissa, conosciuto come la Notre Dame del Libano, ci fornisce un altro esempio di pacifica convivenza tra religioni differenti: la grande statua di Maria che si affaccia su una scenografica veduta di Beirut è oggetto di culto sia per i fedeli musulmani che per quelli cristiani.

A Biblo, invece, le immagini valorizzano il patrimonio storico del Paese. Ci troviamo nell’insediamento continuamente abitato più antico del mondo: da ben 7000 anni, popolazioni diverse si sono avvicendate in questa città costiera, lasciando testimonianze del loro passaggio.

Le rocce, tuttavia, custodiscono il ricordo di tempi ancora più antichi: fossili di animali marini risalenti a oltre cento milioni di anni fa, quando la storia dell’uomo doveva ancora iniziare. Ludovico e Gabriele incontrano Pier, che si occupa di portare alla luce questi reperti, e se ne vanno con un souvenir assolutamente unico: il fossile di un pesce preistorico.

La seconda puntata inizia con un giro ad Anjar, nella Valle del Bekaa, dove ci perdiamo tra gli imponenti colonnati delle rovine di epoca omayyade. Ma non siamo lontani dalla Siria, e le numerose baracche dei rifugiati ai lati della strada ci riportano al presente doloroso che tanti vivono appena oltre il confine.

Qui nasce l’interesse di Ludovico e Gabriele per l’operato di UNHCR nel Paese, e i due si ripromettono di dare al tema dei profughi l’attenzione che merita.

Le immagini cambiano, mostrandoci i giganteschi templi romani di Balbek, dedicati a Giove, Venere e Bacco. Poi, dopo una sosta da Barbar a Beirut, dove gustano il kebab più buono del mondo, i nostri incontrano la squadra dell’UNHCR, che parla loro del Winterization Program, un programma per aiutare i rifugiati siriani a difendersi dai rigori dell’inverno.

La puntata si chiude con una gita a Sidone, antico porto fenicio che ospita anche un suggestivo castello dei crociati affacciato sul mediterraneo.

Nella terza e ultima puntata, Gabriele e Ludovico lasciano Sidone e risalgono la Valle della Qadisha, una delle aree naturali più suggestive del Libano. Qui si inoltrano nella rigogliosa foresta di cedri, testimoni millenari delle civiltà che si sono avvicendate nel Paese, per poi fare tappa al monastero Qozhayā, suggestivo santuario maronita scavato nella montagna.

L’attenzione torna poi a concentrarsi sui rifugiati siriani. Gabriele e Ludovico visitano un campo insieme ai volontari di UNHCR, catturando con la telecamera le difficili condizioni in cui i profughi sono costretti a vivere. I loro volti raccontano un passato doloroso, in cui la nostalgia per la terra natia è sfigurata dalle cicatrici della guerra.

Eppure, nonostante tutto, questi stessi volti custodiscono i segni di una speranza che non si spegne. In un sorriso intenso, in uno sguardo sognante, riusciamo a scorgere la volontà di costruire un avvenire migliore. Se questo viaggio in Libano ci ha insegnato qualcosa, è che qui la storia non si ferma mai, e che un futuro di pace è possibile.

I filmati di Viaggi al Rallentatore sono andati in onda su Rai3, all’interno del programma Kilimangiaro, e sono visibili su RaiPlay a questo link.

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