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Roadtrip in Marocco con un fuoristrada
Roadtrip in Marocco con un fuoristrada
Viaggi al rallentatore – Stagione 1, episodi 01 – 04
Il Marocco è una terra ricca di storia e cultura, paesaggi esotici e bellezze architettoniche uniche al mondo. Il turista può perdersi tra i mille colori di un mercato o esplorare le stradine tortuose di una medina, godersi le spiagge sulla costa atlantica o seguire il proprio spirito d’avventura alla scoperta del deserto.
È proprio nel deserto che Ludovico de Maistre e Gabriele Saluci vanno alla ricerca del Marocco più intenso e autentico. Lo fanno con un’auto a noleggio, una 4×4 scelta (suo malgrado) per sfidare le dune. Due gli obiettivi di questa impresa: incontrare i nomadi che ancora vivono nella regione e, grazie all’associazione Ard-Al-Affal, consegnare scorte di vestiti alle popolazioni di montagna.
Il primo episodio si apre con una breve sosta a Casablanca e Marrakech, protagoniste del viaggio di ritorno. L’assaggio che ci viene mostrato, tuttavia, riesce a trasmetterci già molto della vivace cultura marocchina. Durante la loro visita al Suq di Marrakech, Gabriele e Ludovico vengono vinti dall’abilità dialettica di un mercante, e si ritrovano a dover condividere il viaggio con un ingombrante tappeto.
Fin dalle prime battute, allo spettatore arriva chiaro e forte lo spirito che anima Viaggi al rallentatore. Gabriele e Ludovico sono viaggiatori esperti, mossi da un grande rispetto per le culture con cui entrano in contatto, ma sono anche amici che amano scherzare e divertirsi, e sanno superare ogni imprevisto con un sorriso.
Quando l’auto varca i confini del deserto, la narrazione si fa più contemplativa. Le immagini rallentano, permettendoci di assaporare la bellezza di promontori di terra rossa e canyon verdeggianti che s’insinuano nel paesaggio arido. D’un tratto, eccoci ad Ait-Ben-Haddou, una piccola kasbah fortificata immersa nel verde di un’oasi.
Dopo un rocambolesco rifornimento di benzina e una disavventura a base di datteri, Ludovico e Gabriele proseguono attraverso le impervie gole di Dades. Qui, ogni loro fatica viene ricompensata. Il volto di Gabriele esprime tutta la meraviglia davanti allo spettacolo romantico a cui sta assistendo. Un uomo e una donna, vestiti con coloratissimi abiti tradizionali, affrontano insieme il deserto a cavallo di un asino. È il primo incontro dei nostri compagni di viaggio con le popolazioni nomadi del Marocco. La loro ospitalità, unita all’atmosfera serena del campo, ci fa riflettere su uno stile di vita alternativo, in cui ogni momento è un evento da assaporare lentamente.
Il secondo episodio si apre con una visita agli Atlas Corporation Studios di Ouarzazate, set di numerosi film e serie Tv di Hollywood, come Lawrence d’Arabia, Il gladiatore e Il Trono di Spade. Dopodiché, Ludovico e Gabriele si inoltrano nel deserto del Sahara, dove affrontano la sfida più difficile di tutto il viaggio. Inseguiti dalla tempesta, procedono su una strada che da asfaltata si fa sterrata, finché la sabbia non li costringe a fermarsi. Nonostante il sole a picco e il sudore versato nel tentativo di liberare l’auto, la narrazione si mantiene leggera grazie all’atteggiamento dei due amici, maestri nell’arte di sdrammatizzare.
Finalmente liberi, Ludovico e Gabriele tirano un respiro di sollievo e ritornano sulla strada asfaltata. Ma solo per poco. Il viaggio prosegue infatti per 150 km lungo il tragitto della Parigi-Dakar, destinazione: Erg Chigaga.
Prima, però, una sosta nel paesino berbero di Mhamid. Qui i due incontrano Mahjoub, la loro guida nel prossimo tratto di deserto, e Gabriele si riprende dai rigori del caldo grazie a un massaggio tradizionale.
Il viaggio ricomincia, e attraverso riprese aeree e close-up delle gomme che macinano la sabbia, veniamo catapultati negli spazi sconfinati del Sahara, risvegliando il nostro spirito d’avventura.
Nel terzo episodio, il viaggio nel deserto continua finché la sabbia non lascia spazio al letto asciutto di un lago, e Ludovico, Gabriele e Mahjoub fanno un incontro speciale. Qui, nel nulla arido da cui spunta ogni tanto qualche arbusto basso e scheletrico, una famiglia vive isolata da oltre dieci anni. La loro è una vita difficile, dipendente da una natura che non fa sconti. Una vita essenziale in compagnia degli affetti più cari. Un angolo autentico di Marocco, in cui il tempo sembra dissolversi.
Tornati nella società, incontriamo i volontari dell’associazione Ard-Al-Affal, a cui Ludovico e Gabriele consegnano decine di borse piene di vestiti invernali per le popolazioni montane. Gli obiettivi principali del viaggio sono stati raggiunti, ma il Marocco ha in serbo ancora numerosi segreti, tante occasioni per divertirsi ed emozionarsi.
La meta successiva è Essaouira, città costiera tra le più rinomate della nazione. Le immagini catturano la bellezza antica della medina e i colori vivaci del porto, dove distese di reti rosse abbracciano barche da pesca dipinte di blu.
In chiusura di puntata, riprendiamo la strada per Marrakech. C’è ancora tempo per un breve incontro divertente: quello con un gruppo di capre che, arrampicate sulle fronde, si godono i frutti di un albero di Argan.
La quarta puntata comincia mostrandoci le variopinte vie di Marrakech, città che ogni anno attrae milioni di turisti da tutto il mondo. Questa fama, tuttavia, porta con sé alcune conseguenze negative. Negli incantatori di serpenti e negli artisti di strada che costringono le scimmiette a esibirsi vediamo un esotismo finto e fastidioso, che poco ha a che fare con il fascino del vero Marocco.
Fascino che, comunque, a Marrakech non manca di certo. Le immagini si concentrano su alcuni luoghi tipici della città, restituendoci la loro bellezza unica. L’affollatissima piazza Jamaa el Fna, le mura antiche della medina e il minareto della moschea Kutubiyya ci spingono a conoscere ancora di più la cultura marocchina.
Proprio con questo scopo Ludovico e Gabriele si spostano a Casablanca. Qui, ospitati dal loro amico Mohamed, decidono di vivere il Ramadan come veri e propri fedeli. La telecamera si destreggia tra le mille voci e sfumature del mercato, dove la gente fa compere in vista dei festeggiamenti serali. Poi il tramonto colora di rosa la moschea di Hassan II, con il suo minareto che svetta sulla costa a un’altezza di 210 m, e una preghiera solenne decreta la fine del digiuno. La notte ci regala un ultimo scorcio incantevole: nella moschea illuminata dai lampioni, i fedeli si riuniscono per pregare insieme.
Il viaggio è giunto al termine. Nel corso di quattro puntate, abbiamo ammirato le bellezze del Marocco, imparando a conoscere la cultura di chi, in città lungo la costa o in pieno deserto, abita questa terra magica, complessa e misteriosa. Abbiamo scoperto un tesoro di ricordi ed emozioni. E, grazie alla simpatia di Ludovico e Gabriele, abbiamo viaggiato con il sorriso sulle labbra, vivendo un’avventura nel segno del divertimento.
I filmati di Viaggi al Rallentatore sono andati in onda su Rai3, all’interno del programma Kilimangiaro, e sono visibili su RaiPlay a questo link.
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